La scelta. Perchè è importante decidere come vorremmo morire

 

Mercoledì 22 novembre, alle ore 18.30, nell'Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell'Ateneo, si aprirà la seconda edizione del ciclo di lezioni magistrali Bioetica/Scenari, curato dal Centro Universitario di Bioetica diretto dal prof. Antonio D'Aloia, con la Lectio del prof. Giuseppe Remuzzi "La scelta. Perché è importante decidere come vorremmo morire".

L'incontro sarà aperto dai saluti del prof. Antonio D'Aloia, che introdurrà e modererà l'incontro con la prof.ssa Tiziana Frusca, componente del Comitato direttivo dell'University Center for Bioethics e Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università di Parma.

«Chi decide quando è il nostro tempo di morire? Che cos'è l'accanimento terapeutico? Quando le cure vengono spinte troppo oltre, sottraendo la decisione al singolo e negandogli magari la possibilità di salutare i suoi cari, di prepararsi, di lasciare la vita con dignità? Come dire la verità ai pazienti senza togliere la speranza? Come parlare ai bambini malati terminali?». Queste alcune delle drammatiche domande poste dal volume - Sperling & Kupfer, 2015 - che dà il titolo all'incontro, e che saranno al centro della lezione del prof. Remuzzi.

Giuseppe Remuzzi, medico chirurgo, ematologo e nefrologo di prestigio mondiale, unico italiano a essere contemporaneamente membro del Comitato di redazione delle riviste New England Journal of Medicine e The Lancet, oltre a essere autore di 13 volumi e di circa 1250 pubblicazioni scientifiche di rilievo internazionale, coordina le attività di ricerca dell'Istituto Mario Negri di Bergamo e del Centro di Malattie Rare "Aldo e Cele Dacò" di Ranica; svolge rilevantissime ricerche, anche sotto l'aspetto bioetico, riguardanti il divario tra il crescente numero di pazienti in attesa di trapianto e la limitata disponibilità di organi. Anche in chiave divulgativa, scrive regolarmente in qualità di editorialista del Corriere della sera.

 

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